Nome:

José H. Prado Flores.

Dati generali:

Nato a Morelia, Messico, il 15 Maggio 1947. Sposato con Susan, a Cana di Galilea nel 1981.

Formazione:

1969: Diplomato in Filosofia all’Istituto Superiore degli Istituti Ecclesiastici della Città del Messico.
1970: Diplomato in Sacre Scritture all’Istituto Superiore dette Sacre Scritture della Città del Messico.
1972-1973: Teologia all’Istituto Superiore degli Studi Ecclesiastici detta Città del Messico.
1977: Diplomato con “Grande Distinction” “lode” per l’Istituto Internazionale della Pastorale e Catechesi “Lumen Vitae” di Bruxelles Belgio.

Docenza:

Professore di Bibbia all’Istituto di Sacra Scrittura netta Città del Messico, Professore di lingue bibliche all’Istituto superiore degli studi ecclesiastici detta Città del Messico e Professore di Bibbia nell’Istituto Biblico Cattolico di Guadalajara, Messico.

Autore:

Autore di 33 libri sul tema dell’Evangelizzazione, Bibbia e Rinnovamento nello Spirito, tradotti in 25 lingue. Articoli per riviste di 15 paesi.
1998: vincitore del «Journalism Award» conferito dall “Associazione stampa cattolica” (The Cathoic Press Association”) degli Stati Uniti.

Predicatore:

Predicatore in 52 paesi dei cinque continenti, incluso il Vaticano. Ritiro per sacerdoti in 17 paesi.

Attività:

1980: Fondatore e attuate direttore detta Scuola Sant’Andrea.
1996: Fondatore del Progetto Pastorale KErigma – KArisma – KOinonia con P. Emiliano Tardif.
1987-1993: Direttore latinoamericano di Evangelizzazione 2000. Direttore dell’Ufflcio internazionale KErigma – KArisma – KOinonia, fino al 1996.

Membro:

1993-1998: Membro del Consiglio Internazionale dei Rinnovamento Carismatico (Roma). Membro del gruppo ecumenico ICCOWE, fino at 1989.

La storia della nascita e sviluppo delle Scuole di Evangelizzazione cammina nella stessa corsia della mia conversione, che posso dividere in tre tappe:

1971: 1ª Conversione: Da giusto a figlio che evangelizza

Quasi alta fine dell’anno 1971, la mia vita spirituale era soddisfatta, credendo che la vita in abbondanza era riservata per l’altra vita. In realtà non credevo molto perché credevo di avere ciò che era possibile in questo mondo.
Studiavo filosofia nel seminario dei Missionari dello Spirito Santo e la mia vita, protetta dall’istruzione, camminava dentro i margini della morale e la pietà. Avevo cercato di essere un buon religioso, rispettando le regole, anche se certamente la mia vita spirituale era retta più dalla legge che dallo Spirito Santo.
Mi sentivo buono, e non avevo bisogno di salvezza. Pensavo che la salvezza era per i grandi peccatori, ed io, certamente, non mi consideravo uno di essi. Non commettevo peccati scandalosi, ma dentro me si annidava it peggiore di tutti i peccati, il Fariseismo. Sempre avevo cercato di piacere a Dio per guadagnare i suoi favori e perché non mi castigasse. Dovevo essere buono per essere preso in considerazione da Lui.
A fine novembre di quello stesso anno arrivò uno strano gruppo at Centro di Spiritualità “Et Attillo”, dove io vivevo. Cantavano alzando te mani e parlavano con Dio in modo tale che sembrava che guardassero l’Invisibile. Attirò la mia attenzione, ma tutti questi segni esterni mi sembravano estranei atta mia spiritualità più rigida e formale, che io consideravo più seria e profonda. Tuttavia, qualcosa attirava la mia attenzione, la toro allegria traboccante. Mi sembravano pazzi, ma contenti, io non ero pazzo, non avevo questa allegria, ed inoltre, spiegavano la Parola di Dio con una semplicità che toccava il cuore, lo ero professore di Bibbia e ciò che mi interessava era toccare ti raziocinio dei miei alunni ma quella gente semplice, senza formazione biblica, riusciva a trafiggere t cuori, e anche ti mio era catturato.
Quella notte io ero seduto in prima fila, il predicatore mi guardò negli occhi e disse: “Non devi essere buono perché Dio ti ami, Egli ti ama perché Egli è buono. Ti ama con amore incondizionato”. Questo ruppe l’ultima barriera che esisteva in me e quando domandarono chi volesse ricevere ti Battesimo nello Spirito Santo, io alzai timidamente la mano. Si avvicinarono due americani che pregarono in Inglese ed io cominciai automaticamente a piangere. Intuì una Presenza di Dio che faceva venire i brividi, mentre si ripeteva in continuazione: “Signore, io non posso, però tu puoi”. Volevo dire a questo Dio pieno di mistero che con tutti i miei sforzi, studi e sacrifici, non avevo potuto raggiungerlo ed arrivare a Lui, non ero riuscito a farlo, ma che Lui poteva arrivare a me. Lui poteva raggiungermi.
In quel momento, ricevetti l’Effusione detto Spirito Santo che trasformò la mia vita. Era la prima conversione, il Signore mi aveva convertito da fariseo a figlio. La conversione più difficile non è quella da peccatore a giusto, ma da giusto a figlio. E se Dio lo può fare in me, lo può fare in chiunque.
Lì scoprii la mia vocazione e la mia missione. Dio mi chiamava ad evangelizzare come laico netta sua Chiesa.
Dopo pochi mesi cominciai ad evangelizzare. Lo Spirito Santo mi aveva convertito in testimone e andavo in diversi gruppi di Città del Messico, per dare insegnamenti della Bibbia, giacché avevo una buona formazione biblica.

1980: 2ª Conversione: Da evangelizzatore a formatore di evangelizzatori

Il lavoro di evangelizzazione cresceva ogni volta di più, perciò decisi di abbandonare la mia cattedra nell’Istituto di Sacra Scrittura e dedicarmi a tempo pieno alta predicazione, visitando diverse città del paese. Cominciai anche a lavorare in quasi tutta l’America Latina e gli Stati Uniti.
Si avvicinava la quaresima del 1980 ed io ero un pò stanco, perciò decisi di prendere la Settimana Santa di riposo con la mia famiglia. Ma appena avevo sistemato tutto per andare in vacanza, arrivò il primo invito: Puoi venire nel nostro gruppo per spiegare le sette parole della croce? Da un’altra città mi chiesero: Ci occorre che ci spieghi it mistero pasquale di Cristo netta Settimana Santa. Così seguirono gli inviti, tutti rifiutati da me, fino a che furono sette.
Allora pregai il Signore e gli dissi: “Non ti capisco. Tu sai che ho un piano che non posso cambiare. Perché mi hanno chiesto predicazioni in sette posti se non posso?” Mai prima di allora nè dopo mi era successo che coincidessero più di due sollecitazioni, ma in quella settimana erano troppe. Ascoltai con chiarezza e sicurezza una voce interiore che non capì: “Ma tu puoi andare nei sette posti dove ti hanno chiesto”.
“È impossibile”, risposi a voce alta. Non si può andare in sette posti allo stesso tempo.
“Sì che si può”, rispose la stessa voce Inconfondibile.
lo rimasi pensando come poter andare nei sette posti atto stesso tempo.., la sfida sembrava illogica, ma anche affascinante.
In quel momento cominciò a volare la mia immaginazione nel progetto di fare alcuni corsi per formare apostoli delta Parola. Avevo una certa formazione dottrinale, la gente ne aveva bisogno e non esisteva nessun sistema di formazione dei leaders e predicatori della Parola. Commentai timidamente la mia idea con un grande amico, un Pastore Pentecostale, William Finke, che mi disse:
– È molto pericoloso, Infatti può cambiare la vita della Chiesa.
– Credo che Dio me lo stia chiedendo, ma non ho la minima idea di come farlo, non ho esperienza.
– lo ti aiuto, mi offro disinteressatamente.
Stabiliamo solo alcuni accordi. La Scuota dovrà essere cattolica per cattolici, lo insegnerò la parte dottrinale e tu la parte pratica. Ma dovevamo chiedere il permesso alle autorità cattoliche, che sembravano un Mar Rosso invalicabile, ma per me non c’era altra via. Il Vescovo responsabile a cui chiedere ti permesso, chiese a Bill di dargli un passaggio con l’aereo in una città dove doveva tenere una conferenza. Così, salimmo sull’aereo da turismo del mio amico. Mentre volavamo sopra le nuvole Bill disse at Vescovo: Monsignore, vuole guidare l’aereo?
Si, rispose il Vescovo, mentre io cominciai a pregare con gran devozione.
Questo è l’altimetro, deve stare sempre attento.
Si, rispose il Vescovo.
Questa è la bussola che le Indica dove deve andare.
Si, rispose il Vescovo.
Questo segna la benzina che lei ancora ha, disse più rapidamente.
Si, rispose il Vescovo.
Qui le indica l’inclinazione dell’aereo.
Si, rispose il Vescovo.
Questa leva serve per accelerare.
Si, rispose il Vescovo.
Ci permette di fare una Scuola di Evangelizzazione?
Sì, rispose il Vescovo, e cominciammo a scendere per atterrare…
Non fu facile, ma emozionante sì. Non c’è niente di più emozionante che osare di camminare sulle acque, senza nessuna sicurezza umana, È meraviglioso rendersi conto che il Signore non apre te acque del Mar Rosso se non quando ci decidiamo, e così le acque cominciano a retrocedere. E così fu. Si superarono le difficoltà di ogni tipo, soprattutto della gente buona e pietosa che si opponeva a questo Progetto.
Nell’estate del 1980 cominciammo il primo corso in una vecchia casa, povera e piena di scorpioni. C’era posto per 44 persone e arrivarono 42 partecipanti, tra loro due sacerdoti. Il corso durò un mese, e grazie all’esperienza di Bill Finke potemmo imparare ad evangelizzare. Così nasceva la prima Scuola di Evangelizzazione, chiamata “Scuola di apostoli”.
Era ormai avvenuta la mia seconda conversione: non solo evangelizzavo, ma formavo evangelizzatori, lo stavo imparando che il lavoro si fa in gruppo o in caso contrario non si può realizzare. Non era opera di un solo uomo, ma di varie persone. A Poco a poco si andarono aggiungendo altre persone.

1990: 3ª Conversione: Da formatore di evangelizzatori a formatori di formatori

Mi integrai at Progetto Evangelizzazione 2000, con la Direzione latinoamericana. Da principio pensai che non potevo fare Nuova Evangelizzazione senza nuovi evangelizzatori, ma li dovevo formare. Chi lo faceva?
Si cominciarono a moltiplicare le Scuole di Evangelizzazione e dovevo dargli seguito ed alimento. Allora la mia visione si ampliò. Dovevo dedicarmi a formare i formatori delle Scuole.
Cominciai a rendermi conto che la cosa più indispensabile per realizzare questo lavoro era la visione, la quale si concretizzava nell’azione. Tuttavia, ben presto percepii che era l’azione quella che ingrandisce la visione. Netta misura in cui la visione cresceva, e diventava più profonda. E viceversa, netta misura in cui t’azione si realizzava, la nostra visione cresceva.
Persona chiave in questa tappa fu Clara Macías, che lasciò tutto per venire a collaborare per questo progetto.
Nel 1994 il granellino di senape è cresciuto e si trasforma nell’albero della “Scuola Sant’Andrea”, chiamata così perché cerca i Pietro che seguono, servono, predichino e amino il Signore Gesù più e meglio di noi stessi.
All’inizio del terzo millennio esistono più di 2000 scuole di evangelizzazione in 69 paesi, che stanno formando nuovi evangelizzatori per la Nuova Evangelizzazione.
Sono giunto alta conclusione che si può evangelizzare in “7” posti allo stesso tempo… Se formiamo evangelizzatori.
Il nostro sogno: Una scuola di evangelizzazione in ogni parrocchia della Chiesa Cattolica.